Cerchiamo sempre di tenere da conto la differenza tra computer e console. Un NES e un C64 non si rivolgevano esattamente e precisamente allo stesso target.
Per quanto riguarda i dati di vendite più volte citati, per una questione di completezza e per dare un senso a tutta la discussione, proporrei di citare numeri e fonti.
Tornando al fallimento della Commodore, penso che se una lezione si può trarre da tutta la vicenda, è che un computer non dovrebbe mai essere presentato come un giocattolo. Un computer serio, adatto alla produttività e quindi al lavoro, può sempre prestarsi ad impieghi più divertenti, quindi è appetibile per entrambe le tipologie di utenti. Un computer-giocattolo, invece, difficilmente viene preso in considerazione come strumento di lavoro. Chi si metterebbe a lavorare con un giocattolo?
In altre parole, il gioco è un'esperienza che si può affrontare anche molto seriamente, mentre il lavoro ben difficilmente si può vivere come un gioco.
Ma questo, i dirigenti della Commodore non potevano saperlo, perché fino a poco prima, cioè nell'epoca dei vari Vic20, C64, Spectrum e Amstrad CPC (i primi "computer per le masse") era stato vero il contrario: per i più, l'informatica era ancora un mondo misterioso, quindi aveva senso orientarsi verso prodotti molto più "friendly", scelta che comportava anche un investimento più contenuto.