Tratto da Commodore Computer Club 34, Settembre 1986
Chissà quante volte avrete letto, o almeno sentito parlare, dei "Pirati del Software" cioè di quei personaggi, del tutto simili agli esseri umani, che duplicando illegalmente programmi, li rivendono a prezzi inferiori agli originali (ma non sempre) ignorando i diritti di coloro che li hanno realizzati con considerevole fatica.
Da questo numero Commodore Computer Club dedicherà uno spazio per lo scottante argomento, riportando notizie, curiosità e novità dal mondo della pirateria in tutti i suoi aspetti. In questo primo articolo vogliamo solo indurvi a riflettere sulle dimensioni del fenomeno.
In Italia
Come avrete sicuramente notato, in tutte le edicole è presente un'abbondanza di cassette (e ora anche dischi) idonei a girare sui più diffusi computer in commercio. Molti di voi, non resistendo alla tentazione, avranno sicuramente acquistato almeno una di queste cosiddette "Compilation" dai prezzi incredibilmente bassi (intorno alle 8000 lire) contenenti 5 e, spesso, addirittura 10 giochi definiti "nuovi" (anche se non è proprio cosi). Come si fa, infatti, a resistere davanti a nomi accattivanti quali: Super, Mega, Fantastic, Extra, Top, Special e chi più ne ha più ne metta?
Molti di voi non sanno (?) che dietro queste cassette si nascondono quasi sempre i pirati, che si arricchiscono in modo inconsueto anche grazie al capillare sistema di distribuzione (edicole) che consente un vero e propio spaccio attraverso gli ignari (??) edicolanti.
All'estero
Nel 1984 la software house Imagine, una società inglese che produceva ottimo software, è fallita a causa, principalmente, dei mancati introiti dovuti ad azioni di pirateria organizzata (e non). Per sua fortuna, grazie alla qualità dei prodotti, la Ocean, altra nota società inglese, la inglobò impedendo la dispersione dell'esperienza accumulata. Se una valida Software House chiude i battenti, infatti, anche noi utenti, in fin dei conti, subiamo un danno, valutabile nel blocco di progetti che non vedranno mai più la luce.
Il 16 settembre 1985 è entrata in vigore, in Inghilterra, una legge che tutela il software dai pirati d'ogni genere. Questa prevede, per i reati minori (quali la vendita, il semplice possesso e l'esposizione di copie illegali) multe fino a 2.000 sterline oppure detenzione fino a due mesi di carcere (o entrambe le pene). Per i reati più gravi non vi è limite perle multe e' il carcere è assicurato per un minimo di due anni.
In Germania, d'altro canto, chi commette atti illegali nei confronti del software altrui rischia addirittura l'immediato arresto.
Le leggi in Italia
In Italia, secondo la tradizione, e grazie al proverbiale impegno dei consumati esperti del Palazzo, di leggi aggiornate e idonee non se ne parla neanche, dal momento che è entrato in vigore, da appena qualche decennio, il noto codice Rocco (A noi!) e, quindi, che pretendiamo di più?
I pirati, tuttavia, dovrebbero smetterla di passarla liscia nel prossimo futuro, in quanto si stanno creando numerose associazioni che, in assenza di leggi, danno tuttavia lavoro ai tribunali.
Una di queste è l'Assoft il cui simbolo vedete in questa pagina e, prossimamente, in tutti i prodotti originali. L'associazione è formata da diverse case produttrici di software quali: Systems Editoriale (cioè, noi stessi), Jackson, Mastertronic, IBM, Italware e tante altre che si riuniscono periodicamente per discutere i problemi inerenti la copiatura illecita dei programmi. La Jackson, ad esempio, tramite l'Assoft, è riuscita a vincere una causa nei confronti di una società che distribuisce in edicola cassette contenenti giochi copiati. La Sipe, infatti, aveva posto in vendita, per la modica cifra di L. 12.000, una cassetta (Special Program) con ben 16 videogiochi (8 per C/64 e 8 per Spectrum 48k); tra questi compariva, sotto il falso nome di "Halfpenny Family", un game per Spectrum (dal nome originale "Wally Family") di cui la Jackson aveva i diritti di riproduzione in esclusiva.
Ciò nonostante la Sipe, visibilmente insoddisfatta per la perdita della causa (o forse incoraggiata per l'involontaria pubblicità data alla faccenda), nel numero successivo ha proposto nuovamente il programma in questione nella versione C/64: oltre al danno, quindi, la beffa...
Da qualche tempo un'altra associazione, la Soft Center, ha preso piede. Questa, voluta dalla Mastertronic, venderà, in tutti i negozi contraddistinti dall'apposito marchio, programmi a prezzi vantaggiosi per un totale di ben cinque nuovi titoli per ogni settimana, in contemporanea con Stati Uniti e Inghilterra, e corredati di istruzioni in italiano. I prezzi sono piuttosto bassi, tanto da scoraggiare i pirati; esempi:
II giusto prezzo
Tutto sommato ci sembra giusto pagare 19.000 lirette per un programma del livello di Rambo, Bomb Jack oppure Commando, soprattutto se consideriamo le spese sostenute dalle case produttrici e il divertimento offerto.
L'iniziativa coinvolge tutti i titoli editi da: US Gold, Gremlin Graphics, Ultimate, English Software, Ocean, Firebird, Activision, Melbourne House e, ovviamente, Mastertronic.
Altro particolare degno di nota è il fatto che John Holder, manager della Mastertronic, ha precisato che in caso di vendita in edicola di copie pirata, passerà all'unica maniera che i pirati sembrano capire (almeno si spera!) cioè quella legale.
Pur sperando che qualcosa si muova, noi restiamo dubbiosi dal momento che conosciamo l'inconsistente moralità della gran massa dei pirati, abitualmente coinvolti fino al collo nel mercato della pornografia (e raffinati ambienti circostanti). Se, comunque, vi capita di trovare in edicola un gioco distribuito da Soft Center, informatene la Mastertronic che, se non lo ha scoperto per proprio conto, sicuramente ve ne sarà grata (magari in maniera tangibile...).
Se avete critiche, suggerimenti o osservazioni da fare sul fenomeno della pirateria, non vi resta che prendere carta, penna, calamaio e scrivere a:
System Editoriale
Rubrica "Pirateggiando"
Viale Famagosta, 75
20142 Milano