[Rivista] Intervista a Marcello Giombini

Autore: Roberto - Pubblicato il 24-02-2008.
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Marcello Giombini è stato un famoso musicista, autore di moltissime colonne sonore per film dai primi anni '60 (Vedi la scheda su iMDB). Dal 1966 si è dedicato anche alla realizzazione di musiche sacre, rinnovando completamente l'approccio al genere.
Queste premesse, il suo background artistico e professionale fanno indubbiamente del maestro Giombini una figura atipica nel panorama degli autori italiani per Commodore 64.

Relativamente al C64, la sua attività è stata caratterizzata da una certo eclettismo, essendo stato attivo sia come programmatore che come grafico e musicista. I generi da lui prediletti sono stati quelli relativi alle avventure, testuali e grafiche, pubblicate dai principali editori italiani dell'epoca: Gruppo Editoriale Jackson, Systems Editoriale, Edisoft.

Tra i titoli realizzati si ricordano, tra gli altri, Charlie Deus, Ruby Rap, Sherlock Holmes e le musiche di Dylan Dog - Le Notti della Luna Piena, ma non è da escludere che alcuni dei suoi programmi siano al momento "perduti", se consideriamo che gli anni '80 non sono stati al momento ancora esplorati fino in fondo.

Marcello Giombini è scomparso il 12 dicembre 2003 all'età di 75 anni. Purtroppo, oltre alla grave perdita umana di familiari e conoscenti, la sua scomparsa ci priva anche di una testimonianza molto importante nella ricostruzione del periodo pionieristico dell'informatica degli anni '80. Si è perciò cercato di colmare questa mancanza ricorrendo alle dichiarazioni di Marcello Giombini pubblicate dalla stampa specializzata in quegli anni.

In particolare, il presente articolo è stato realizzato raccogliendo tre interviste realizzate rispettivamente da Edisoft (Next 3), M&P Computer e HC Computer che vertono sull'oramai introvabile album dal titolo "I Adore Commodore", un interessantissimo esperimento musicale composto assieme a Dino Siani.


Intervista Next, 3 (1984)

Il disco e' uscito piuttosto in sordina ai primi di giugno, accompagnato da un video musicale giudicato fra i piu' belli della stagione. In un paesaggio lunare, fra morbide dune e freddi crateri, un personaggio strimpella a ritmo di computer-disco un Commodore 64 con monitor e floppy, incurante delle moine di due splendide figliole che lo vezzeggiano e lo distraggono. Ma il nostro impegnato in un assolo con il suo fido 64, non si lascia disturbare, e capitola soltanto quando le due assatanate lo spogliano degli abiti e lo costringono ad uscire di scena vestito soltanto del suo fido computer.

'I adore Commodore' (con sottotitolo 'Computer Music Flash') e' un trentatrè giri prodotto dalla Wep, casa discografica milanese non nuova a questo tipo di exploit. Dietro ai K.Bytes, sigla del gruppo autore delle musiche, si nascondono Dino Siani e Marcello Giombini, già noto nel campo delle colonne sonore cinematografiche e oggi mago riconosciuto della computer music con il Commodore.

Giombini, 56 anni, vive e lavora a Roma, ed e' un veterano delle applicazioni musicali con il personal. 'Il mio primo amore in verità e' stato un Apple II Europlus che ho acquistato anni fa insieme alla scheda Mountain e al software Music Composer', confessa Giombini. 'Le prime esperienze le ho fatte con l'aiuto di colleghi molto piu' 'tecnicizzati' di me, e una volta comprese le potenzialità dell'elaborazione elettronica in campo musicale, me ne sono innamorato'.

Con Apple Giombini ha lavorato per parecchi anni producendo cose egregie soprattutto nel campo delle colonne sonore. La conversione al Commodore 64 e' stata d'obbligo, grazie soprattutto alla presenza dei tre generatori musicali indipendenti che permettono di ottenere con facilità effetti speciali estremamente elaborati.

L'idea del disco con il Commodore gli e' stata ispirata dal mondo dei videogames, miniera di sonorità nuove e inesplorate. 'Tant'è vero che i titoli delle dieci canzoni del disco ricalcano altrettanti famosi games prodotti dalla Commodore per il Vic 20 e il 64.' La maggior parte dei brani del long playing e' stata realizzata utilizzando quattro Commodore 64 opportunamente programmati e sincronizzati fra loro con l'aiuto di una scheda hardware esterna.

'Il lavoro non e' stato dei piu' facili, perche' ogni 64 doveva eseguire una propria partitura, e i tempi d'entrata delle varie voci dovevano essere calcolati al millesimo per evitare disarmonie indesiderate', ricorda Giombini. Il risultato e' comunque eccellente: i dieci pezzi 'disco' sono gradevolissimi e divertenti da ascoltare, e lasciano sbalorditi anche i pochi computermaniaci che esprimevano scetticismo sulle potenzialità del Commodore 64.

L'attività di Marcello Giombini nel frattempo prosegue incessante. Nel suo studio, in un seminterrato a due passi da Via Nomentana a Roma, il maestro ha organizzato una piccola scuola di basic e di computer music, naturalmente su Commodore 64 e Vic 20.

Circondati da tastiere elettroniche, computer, sintetizzatori e moog, gli allievi imparano i primi rudimenti della programmazione in Basic applicata al SID, il microprocessore dedicato alla sintesi sonora che equipaggia i computer Commodore.

I progetti per il futuro sono tantissimi 'Ho in programma un altro disco in stile 'computermusic', che realizzero' ancora con il mio fido 64', dice entusiasta, 'e una serie di programmi didattici e di composizioni scritte appositamente per il Commodore'.

Per i lettori di Next, Marcello Giombini ha preparato 'Baroque Machine', un programma che fornisce un esempio di come il 64 possa essere utilizzato non solo per strimpellare sulla tastiera trasformata per l'occasione in organo elettronico, ma anche per produrre veri e propri brani musicali con l'aiuto del computer.

'Baroque Machine' prende lo spunto da un Trattatino Didattico scritto dal musicista tedesco Kirnberger nel 1757 per illustrare le tecniche dicomposizione musicale realizzate con l'aiuto di ... un paio di dadi. Sembra infatti che nel XVIII secolo andasse di moda fra i musicisti dell'epoca (Mozart, Bach, Haendel) studiare brani musicali nei quali la sequenza delle battute poteva essere invertita e mescolata a caso, utilizzando appunto una serie di numeri casuali ottenuti con il lancio dei dadi, con risultati egualmente gradevoli all'orecchio.

Per usarlo e' sufficiente scegliere il numero dei ritornelli e per ognuno inserire otto numeri a caso compresi tra 1 e 6. Le combinazioni possibili della sequenza di battute create ammonta a ben 1.679.616, tutte melodicamente corrette e di ottimo ascolto. Giombini suggerisce di provare i ritornelli a carattere ripetitivo, come 12121212, 13131313, 24242424, 61616161 eccetera.

'Ma anche la Casualità piu' Casuale sarà sorprendentemente sorprendente!' conclude il maestro Giombini. Provare per credere.

(Intervista di Michele CORTI)


Intervista M&P Computer, 50 (1984)

Computer Music Flash. Tale dizione potrebbe benissimo somigliare tanto da vicino ad una delle migliaia d'inserzioni pubblicitarie televisive... Marcello Giombini e Dino Siani hanno realizzato un 33 giri con il Commodore 64, tirandone fuori anche uno splendido video.

Diamo subito la parola all'inventore Giombini, già creatore irriverente, o almeno così si scrisse all'epoca, della Messa Beat e compositore di oltre cento colonne sonore di films.

«Sto cercando i verdi prati per aprire la via della comunicabilità. Non ho mai capito perché — si chiede Giombini — l'essere nella musica spesso è accoppiato ai gemiti del suono contemporaneo. E il jazz e il rock... cosa sono? La mia alchimia è tutt'altro che parachimica o, nel peggiore dei casi, una non tanto semplice mistura di ingredienti. Ma io la definirei una razionale ricerca delle relazioni che intervengono tra suono, ritmo e timbro.

La garanzia viene dai numeri che esprimono queste relazioni e che le "macchine", vale a dire i sintetizzatori e i computers, convertono da forme grafiche a processi sonori facilmente leggibili dall'orecchio umano e non. Nella mia alchimia, quindi, quella che molto romanticamente noi chiamiamo "ispirazione" non ha senso... lo, però, mi diverto anche a far cantare le macchine, come in "Astromusic", il disco che il maestro Dino Siani mi ha commissionato per la Forever.

Astromusic è un'opera istintiva nella quale ho usato ingredienti volutamente in contrasto stilistico, dove il valore sta proprio nel mio personale-impersonale modo di vedere con le orecchie le dodici condizioni zodiacali e di raccontarle alla gente con parole facili. Le "macchine" sono però indispensabili nella space music non tanto per cantare quanto per indagare, ingrandire, analizzare, verificare...

Attraverso i computers, che sono dei veri e propri telescopi, è già possibile intravedere il futuro della musica. Di sicuro essa cesserà di essere una invenzione per diventare sempre più una scoperta. Astro-music è una invenzione, in quanto ha un autore, in questo caso il sottoscritto; i miei studi sulla alchimia musicale, invece, preludono a una scoperta...».


Intervista HC Computer, 5 (1984)

Il gruppo si chiama "K Bytes" ed è composto da due sole persone: Marcello Giombini e Dino Siani. Il titolo del disco è "I adore Commodore", ma lo strumento che ha permesso la realizzazione di queta incisione è uno solo: il Commodore 64.

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"I adore Commodore" è il titolo del disco
realizzato da Marcello Giombini e Dino Siani
servendosi unicamente del Commodore 64.

Pubblicato dalla For Ever (nell'articolo precedente "Forever" - NdR), una casa discografica con sede a Milano in piazzetta Pattari 2, il disco è normalmente in vendita nei negozi. Una esperienza interessante questa dell'ascolto del disco (ma è stato fatto anche un bellissimo video), con le tre voci di nove ottave del CBM 64 e ancora più interessante l'intervista che abbiamo fatto al maestro Marcello Giombinl sulle motivazioni che lo hanno spinto a comporre brani con questo strumento e sulla sua visione della musica nel mondo del computer. Uno stimolo per tutti a cercare di sfruttare fino in fondo le potenzialità degli strumenti che si possiedono e a far lavorare la propria fantasia.

Cosa ti ha spinto a creare I ADORE COMMODORE?

L'affascinante sound dei videogiochi e la necessità di dare a questo sound un "senso" puramente musicale. Il sound del videogiochi, disgiunto dalle immagini e dalla loro dinamica, risulta all'ascolta assai slegato e casuale, e questo è logico... Ma perché, e qui lancio t'idea, non fare il contrario? Perché non progettare videogiochi che si svolgano su una bella colonna sonora? I players, e qui si vedrebbe la loro bravura, dovrebbero agire sui pulsanti in modo che i vari SWISH, CRASH, BANG, BOOM e ZIP vadano ad inserirsi nel gioco a tempo di musica!

In questo modo un videogioco oltre che"ludico" sarebbe anche "creativo"... I pulsanti, ad esempio, potrebbero azionare le varie parti del corpo di un omino (o di una donnina) provocando movimenti o danze a ritmo di... videodiscomusic!

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Una immagine dal videoclip "I Adore Commodore".

Tutto questo, però, essendo reso possibile da sistemi operativi d'avanguardia capaci di far "girare" due programmi contemporaneamente in perfetta indipendenza in "Real Time", appartiene all'Home Computer di "domani"... In qualche sofisticata Game Hall, forse questo, è già possibile "oggi"...

Come vedi l'HC nella computer music?

Oltre a permettere la composizione e l'esecuzione di semplici brani musicali, l'HC è un importante strumento di ricerca. Ricerca nel campo della sintesi sonora, nel campo dell'armonia, nel campo del processi che determinano rapporti fra suono e movimento, fra suono e matematica. La computer music, oggi, (vedi i vari computer con tastiere dedicate e sequencer) va intesa più come "Musica eseguita da computer" che, come invece dovrebbe essere, "Musica del computer". Porse la vera computer music è quella che permetterà, attraverso VideoTel, attingendo a Banche Dati, di comporre in modo nuovo, col nostro HC, musica nuova per orecchi nuovi...

Come vedi l'HC nell'informazione musicale?

In questo campo l'HC, attraverso VideoTel e Banche Dati, permetterà la consultazione di libri, di cataloghi, di calendari concertistici, di repertori musicali per ogni tipo di strumento, la visione di partiture e perfino il loro ascolto!

Come vedi l'HC nella didattica musicale?

Da questo punto di vista l'HC è uno strumento perfetto!
Esso permette all'insegnante di musica di creare e personalizzare il proprio sistema didattico! Per quel che riguarda l'autoapprendimento l'HC è eccellente e permette di imparare presto e bene... Io stesso ho creato, in collaborazione con la Kiber Italia, una serie di pacchetti di Software per l'autoapprendimento della teoria musicale che guidano l'utente dal primi passi fino allo studio dell'armonia, delle forme musicali e della composizione sul computer Commodore 64.

Questo software è interattivo e "ludico": un modo nuovo di apprendere che sembra un gioco e, pertanto, aiuta a superare i (troppi) momenti di "noia" che costellano il tradizionale studio della teoria musicale...

Che differenza c'è fra programmazione e musica?

Nessuna! sono, in una certa fase, uguali...Posso far capire benissimo il concetto di "variabile" anche a un bambino dicendogli che la "variabile" è come una nota musicale che ora è DO, poi è RE, poi MI, poi FA, ecc..

Cosa vedi nel "futuro" della musica?

Un Home Computer, naturalmente!..

[BOX] Marcello Giombini,
musicista e compositore. Si è dedicato, in passato alla direzione di gruppi strumentali e vocali, nonché a ricerche nel campo della musicologia. E' autore della famosa Messa dei giovani (messa beat) e di numerosissime colonne sonore di film e telefilm.
Da diversi anni si dedica alla musica elettronica e, più precisamente, alla computer music. Tra i suol dischi: Italian Folk Synthesizer, Mondial Folk Synthesizer. Astramusic e Computer Disco. Marcello Giombini è autore di un sistema didattico che prevede l'usa del computer nell'Insegnamento della teoria musicale. Il suo ultimo LP si chiama "I adore Commodore". Il disco è stato prodotto dalla W.E.P. per il gruppo K. Bytes. Giombini ha realizzato questo LP con 11 computer Commodore 64. La Commodore ha sponsorizzato il LP e sul primo dei dieci brani, tutti ispirati al sound del video giochi, ha prodotto un video attualmente in circolazione. Marcello Giombini, consulente musicale della Kiber Italia, pubblicherà un libro su come far musica con il Commodore 64 e, a questo proposito, terrà un certo numero di corsi e seminari per musicisti e didatti.


Riferimenti