Intervista a Patrizio Masini

Autore: Roberto - Pubblicato il 17-12-2008.
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Nel 1984 Patrizio Masini realizzava "Avventura nel Computer", una delle prime adventure testuali italiane, genere glorioso ed indimenticato nonostante il suo tramonto commerciale sembra essere avvenuto ormai secoli fa.
A 24 anni di distanza abbiamo l'occasione di rievocare la nascita di questo ormai storico titolo e conoscere il suo autore.


Ciao Patrizio, entriamo subito nel vivo e parliamo di "Avventura nel Computer".
Il gioco si è molto diffuso, tanto da sopravvivere fino ai giorni nostri. E' stato pubblicato da qualche editore?

Ciao Roberto, no, non avevo venduto il gioco ma lo avevo concepito come "shareware", ovvero come una sorta di regalo ai miei amici appassionati di C64.

Ho acquistato il C64 quando ancora non era disponibile nessun software e/o gioco concretamente utilizzabile, in quanto ero appassionato di elettronica ed intravedevo le prospettive di miglioramento rispetto al "Vic 20".

Complimenti per la lungimiranza, certo questo però ti metteva di fronte ad una scarsità di software disponibile.

Esattamente, in Italia anche nei mesi successivi all'acquisto non si trovava un granchè, mentre in Germania operava l'allora famoso (o famigerato...) GCS, sigla che stava per German Cracking Service e che si può trovare nelle schermate iniziali di molti giochi. Il GCS sproteggeva i giochi disponibili in Germania e li "distribuiva" agli appassionati squattrinati tedeschi.

Nel cercare di migliorare il mio hardware mi capitò di reperire un contatto, un certo Juergen Moeller, se ben ricordo, che mi vendette il mio primo "modem/telefono", per accedere agli albori delle BBS (bulletin boards), e mi mise in contatto con chi realizzava l'interfaccia tra C64 e 4040.

Il CBM 4040 era una unità proveniente da sistemi Commodore Business che poteva sostituire il canonico Drive 1541 con molti vantaggi. Innanzitutto era un drive doppio, quindi consentiva agevoli copie, e poi era anche molto più veloce e dotato di un firmware C64 modificato per rendere le operazioni di I/O da e verso disco molto più rapide, grazie ai tasti funzione del C64.

Il tutto cercando di evitare di bruciare le maledette 6526 (CIA), ovvero i chip che controllavano l'interfaccia verso il disco (ne ho fatte fuori un bel numero con i miei esperimenti).

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Cbm Model 4040 (grazie a Malcolm Farmer, Wikipedia)

Nel mentre upgradavo il mio hardware ho cominciato a scambiare programmi con Juergen, che rappresentava per me (a dire il vero per tutta l'Italia di allora) una specie di "Santo Graal", dato che aveva accesso a centinaia di giochi che noi nemmeno ci sognavamo.

Grazie all'amicizia progressivamente sviluppatasi mi ritrovai ad essere di fatto l'unico "hub" tramite il quale tutti i giochi sprotetti dal GCS arrivavano in Italia, per cui ero diventato una sorta di "distributore non ufficiale" per i giochi di provenienza tedesca (comunque in lingua inglese), una sorta di vera e propria autorita' in materia...

Quindi il circuito pirata ha aiutato notevolmente la diffusione di "Avventura del Computer".

Sì, a quel punto mi è stato sufficiente inserire Avventura nel Computer in uno dei dischi che periodicamente trasmettevo ai miei contatti italiani di primo livello, i quali si occupavano di distribuire i giochi in tutta Italia, e subito Avventura nel Computer e' entrata a far parte del "giro".

Meno male che allora non esistevano le leggi sul diritto d'autore, anche se in coscienza mi autogiustificavo poichè se non avessi importato i giochi dal GCS gli stessi non sarebbero stati comunque disponibili sul mercato italiano, date le esigue dimensioni dello stesso ed il disinteresse da parte dei distributori ufficiali di videogiochi.

Durante quel periodo hai fatto parte ufficialmente parte del gruppo GCS?

No, non avevo ruoli ufficiali nel GCS, anche perchè si trattava di una organizzazione esclusivamente tedesca, dove si parlava solo tedesco, lingua che io non conosco.

Juergen invece parlava inglese (e mi pare anche un pò di italiano) ed allora ci capivamo.

In una schermata compare il tuo numero di telefono. All'epoca prassi piuttosto consueta in quanto unico modo per un programmatore di ricevere un minimo di riscontro sulla sua opera, sei mai stato contattato da qualche giocatore in difficoltà?

Sì, sono stato contattato spesso ma quasi esclusivamente da qualche giocatore che aveva bisogno di aiuto o che voleva fare quattro chiacchiere. Niente "spam"...

Quali avventure ti hanno ispirato o quali sono state le tue preferite?

Mi sono ispirato al film di Walt Disney "Tron", oltre che alle prime avventure testuali per il C64. Anche se non era un'avventura ho passato molto tempo con "The Bard's Tale", credo per Amiga, antesignano dei giochi di ruolo. Penso di essere stato uno dei pochi a finirlo all'epoca, comunque forse il primo.

Qual'era il nickname di Juergen? Magari non vuole vedersi citato il nome reale...

Juergen non aveva un nick, che io sappia. Non credo comunque che abbia problemi, è passato tanto tempo ed allora quello che facevamo non era illegale, diciamo che stava in una zona grigia, almeno in partenza. Poi a dire il vero siamo rientrati di un pò più delle spese, ma solo alla fine. Overall... probabilmente siamo in pareggio.

Hai citato il Commodore 4040, ed in effetti è raro imbattersi in qualcuno che lo abbia posseduto, per cui registro con interesse il tuo caso. A proposito, cosa è successo all'attrezzatura dell'epoca, la conservi tutt'ora?

La mia attrezzatura temo sia stata rottamata, l'ho tenuta per tanti anni nel garage in campagna ma recentemente non l'ho più vista, forse qualcuno aveva bisogno di fare spazio ed ha pensato bene di regalarla, ammesso che qualcun altro fosse interessato e/o in grado di utilizzare il tutto.

Certo all'epoca faceva una marea di differenza, la velocità era enormemente superiore al 1541 ed il sistema operativo di navigazione nelle directory rendeva tutto molto semplice (anche le copie... invece del famoso backup "a termometro"). E poi non si bruciavano i chip 6526, che il 1541 faceva fuori con assiduita', e che poi non si trovavano in giro come ricambi.

Sic transit gloria mundi... Grazie per la chiaccherata, a te dunque l'onere di lasciarci con una dichiarazione conclusiva.

Vorrei chiudere semplicemente mandando un saluto a tutti i miei "colleghi" di un tempo, ammesso che abbiano l'"avventura" di leggere questa intervista e dicendo loro che mi piacerebbe ricontattarli per ricordare insieme i tempi che furono.